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Ostia, esposto contro i varchi a mare

print05 maggio 2015 10:16
(AGR) L’apertura da parte del Comune di Roma – si legge sull’esposto presentato alla Procura di Roma - di alcuni varchi pubblici per l’accesso al mare lungo il litorale di Ostia, non censiti in alcun elenco di pubblico accesso, non pertinenti ad alcuno strumento urbanistico e non attrezzati per una completa e corretta fruibilità degli stessi, non garantisce la tutela della pubblica e privata incolumità, generando invece possibili situazioni di pericolo che, in concomitanza con l’inizio della stagione balneare, devono necessariamente essere eliminate. L’esposto parte nella sua disamina dall’Ordinanza del sindaco di Roma, n.89 del 24 aprile 2015 (Stagione balneare anno 2015. Norme e disposizioni per il litorale marittimo di Roma Capitale) che non è mai stata pubblicata presso l’Albo Pretorio online del Comune di Roma, ricorrendo al potere sindacale di ordinanza contingibile e urgente, previsto dall’articolo 54 del TUEL…. Un’urgenza che secondo il Labur non esiste, per la materia di cui trattasi, e quindi, l’ordinanza non aveva alcuna sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per tale applicazione di contingibilità ed urgenza,in partiocolare:

a) ricorrenza di situazioni di oggettivo pericolo per la privata e/o la pubblica incolumità;

b) inevitabilità del ricorso a tale rimedio straordinario sussidiario per l’accertata insufficienza, agli effetti del conseguimento del fine perseguito, dei mezzi giuridici ordinari messi a disposizione dall’ordinamento.

Inoltre la predetta Ordinanza introduce per la prima volta la definizione di ‘varco pubblico’ per il libero accesso e transito alla battigia in ogni orario, anche notturno, senza però specificare le caratteristiche del ‘varco pubblico’. Ed infatti, si legge sull’esposto: “ogni varco pubblico ad oggi realizzato non rispetta le necessarie caratteristiche per la possibile necessità di consentire il rapido deflusso dalla battigia in caso di emergenza o di pericoli per l’incolumità pubblica ovvero quelle concernenti l’agevole accesso di mezzi e personale di protezione e soccorso, risultando di fatto non segnalato e non conforme secondo la normativa vigente in materia. Inoltre

 i varchi pubblici realizzati non soddisfano i requisiti minimi per l’accesso al mare dei soggetti diversamente abili e alle mamme con bambini, in passeggino, fino a 3 anni, con la predisposizione di idonei percorsi ed infine, non è stata notificata ai concessionari degli stabilimenti balneari, come previsto dall’Ordinanza stessa”. In forza di questa argomentazione il Labur ha chiestol’immediata chiusura dei varchi pubblici e di verificare l’esistenza di reati da cui deriva pericolo per la pubblica e privata incolumità.

 

 

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