Ostia, altro ponte sul Tevere per favorire i collegamenti con Fiumicino

I tempi sono relativamente stretti - continua nella sua disamina Possanzini - e per programmare efficacemente un servizio capace di attutire i disagi arrecati dalla seppur temporanea chiusura del Ponte della Scafa, significa attivarsi sin da subito con una “cabina di regia” capace di mettere in sinergia tutte le autorità coinvolte. Detto questo, la chiusura temporanea del Ponte della Scafa ci costringe per l’ennesima volta a confrontarci quotidianamente con la insufficienza di una sola infrastruttura di collegamento fra il Municipio X e Fiumicino.
Questo ponte, insieme al ponte sul Raccordo Anulare, sono le uniche infrastrutture di collegamento fra Il Comune di Roma e il Comune di Fiumicino. Dobbiamo tener presente che più di mezzo milione di persone sono interessate al collegamento fra il nostro Municipio e Fiumicino, addirittura saranno ancora di più nel prossimo futuro in quanto la crescita delle città e l’addensarsi delle occasioni di lavoro nei grandi centri urbani determinerà una necessità sempre maggiore di collegamento fra due Comuni così vicini ma anche così lontani.
Nell’auspicare che quanto prima inizino i lavori per il nuovo Ponte della Scafa, una infrastruttura su cui sono già stati spesi soldi e sono già stati stanziati altri fondi importanti per la realizzazione, non possiamo sfuggire alla constatazione che il nuovo ponte , sia in termini di viabilità sostenibile, sia in termini di sviluppo della città, non potrà essere sufficiente a garantire un collegamento efficiente fra Roma Capitale e Fiumicino. E’ giunto il momento di superare le diffidenze ed aprire un confronto serio e concreto con le Istituzioni sulla possibilità di costruire un nuovo ponte di collegamento fra Fiumicino e Roma, precisamente su via della Macchiarella. Un ponte capace di collegare agevolmente due territori tanto vicini ma tanto, troppo, lontani, determinando fra le altre cose un notevole risparmio di emissioni nocive in quanto si potrà coprire una distanza di pochi chilometri evitando di percorrerne dieci volte tanti.
Ma non basta un secondo ponte, rischierebbe di essere l’ennesima cattedrale nel deserto se malauguratamente fosse progettato senza tener conto della necessaria integrazione con il territorio. E’ necessario aprire quanto prima un ragionamento su tutte le opere di completamento necessarie, anche in termini di viabilità sostenibile, per far si che questa nuova infrastruttura possa davvero essere complementare al nuovo ponte della Scafa, migliorando sensibilmente la vita dei cittadini.
Tutto questo sarà possibile solamente con una sinergia istituzionale fra Comune di Fiumicino, Comune di Roma e Regione Lazio, gli attori istituzionali principali, senza i quali è velleitario poter pensare di promuovere concretamente un progetto di questo tipo e di questa rilevanza. Ovviamente, se le Istituzioni lavoreranno concretamente in questa direzione, sarà necessario aprire un confronto con i cittadini per far si che il ponte complementare a quello della Scafa sia veramente una opportunità capace di migliorare la qualità della vita delle persone.