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Anzio, in manette due donne romene, accusate di furto, indebito utilizzo di carte di credito ed estorsione

Le donne erano solite avvicinare uomini anziani nei pressi di un centro commerciale di Anzio e si offrivano di aiutarli a portare la spesa in macchina per poi, approfittando di un attimo di distrazione, impossessarsi del portafoglio o altri oggetti di valore in possesso dei malcapitati.

printDi :: 22 giugno 2024 19:22
Anzio, in manette due donne romene, accusate di furto, indebito utilizzo di carte di credito ed estorsione

(AGR) Gli agenti del Commissariato Anzio-Nettuno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due 21enni, di origine romena, poiché gravemente indiziate dei reati di furto aggravato, indebito utilizzo di carte di credito ed estorsione.

Nello specifico, le donne erano solite avvicinare uomini anziani nei pressi del centro commerciale Padiglioni di Anzio; le stesse si offrivano di aiutarli a portare la spesa in macchina per poi, approfittando di un attimo di distrazione, impossessarsi del portafoglio o altri oggetti di valore in possesso dei malcapitati.

 
Grazie alla denuncia sporta dall'amministratore del centro commerciale, il quale aveva rilevato che alcune donne, di etnia rom, si avvicinavano in modo insistente ed audace a possibili clienti per perpetrare furti, nonché per prostituirsi, sono poi iniziate le indagini.

Gli investigatori, nel corso dei servizi di osservazione, in una circostanza, hanno accertato che una delle due aveva chiesto un passaggio in auto ad un anziano e, una volta a bordo, aveva iniziato a spogliarsi distraendolo in modo da rubargli il bancomat, che da lì a poco avrebbe utilizzato per effettuare prelievi di denaro contante.

In un'altra occasione, sempre nei pressi del centro commerciale, una di esse, dopo aver avvicinato ed essere entrata in confidenza con un uomo, gli ha chiesto se poteva essere assunta come collaboratrice domestica. Una volta nell’abitazione del malcapitato si era impossessata di oggetti in oro che quest’ultimo custodiva in casa e, minacciandolo di fare  del male a lui e alla sua famiglia, si è fatta consegnare del denaro.

Al termine delle attività di rito, le donne sono state condotte presso la casa circondariale di Rebibbia. Continuano le ricerche di altre due complici, destinatarie a loro volta di misure.

Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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