Anzio, disturbava la messa, all'arrivo dei Carabinieri sputi e minacce, poi aggrediva con un morso un militare, arrestato
Quattro arresti in quattro diverse operazioni dei Carabinieri di Anzio. Oltre quanto accaduto in chiesa i militari hanno eseguito un arresto di un 23enne per una rapina. Due casi di maltrattamenti famigliari hanno portato agli altri due arresti. In un caso moglie e figlio dovevano andare in ospedale
(AGR) I Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno arrestato, in diverse circostanze, quattro soggetti accusati a vario titolo di maltrattamenti in famiglia, rapina, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Nel primo caso, un parroco della zona di Anzio colonia aveva contattato il 112 NUE poiché un soggetto straniero stava disturbando la funzione religiosa. I Carabinieri intervenuti, nel tentativo di identificare l’uomo, venivano dapprima offesi e successivamente aggrediti, oltre a divenire oggetto di sputi e minacce e addirittura, un militare anche di un morso. Accompagnato in caserma, l’uomo è stato arrestato per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. e, a seguito di giudizio direttissimo, tradotto presso il carcere di Velletri.
Nel terzo episodio, un italiano 48enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari a seguito di una denuncia presentata dalla compagna per maltrattamenti in famiglia. La donna ha dichiarato di aver subito, nel corso del tempo, una serie di vessazioni, sia fisiche che psicologiche, dovute soprattutto alla morbosa gelosia dell’uomo. L’uomo, appresa la decisione della donna di cambiare abitazione unitamente alla figlia, l’avrebbe minacciata anche di morte.
Nell’ultimo caso, un romeno 40enne è stato arrestato in flagranza per maltrattamenti, a seguito di richiesta d’intervento giunta dalla moglie tramite 112 NUE. L’uomo, nel corso della notte, a seguito di una lite scaturita per suo abuso di alcool, aveva aggredito sia la donna che il figlio di 4 anni. Successivamente, si allontanava dall’abitazione per farvi rientro l’indomani pomeriggio, continuando con le condotte violente nei confronti di entrambi. L’uomo veniva associato in carcere, mentre donna e bambino venivano accompagnati presso l’ospedale di Anzio, ove ricevevano entrambi la prognosi di 15 giorni per le lesioni riportate.
Si precisa che, considerato lo stato dei procedimenti (indagini preliminari), gli indagati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.