Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

SEI GIA' REGISTRATO? EFFETTUA ADESSO IL LOGIN.



ricordami per 365 giorni

HAI DIMENTICATO LA PASSWORD? CLICCA QUI

NON SEI ANCORA REGISTRATO ? CLICCA QUI E REGISTRATI !

Farmaci antivirali e anticorpi monoclonali per limitare i danni del Covid e l’ospedalizzazione, serve l’aiuto dei medici di famiglia

Claudio Zanon, Direttore scientifico di Motore Sanità “I farmaci antivirali e gli anticorpi monoclonali sono importanti per limitare i danni da pandemia Covid e l’ospedalizzazione dei pazienti”

printDi :: 15 febbraio 2022 16:48
Dottor Claudio Zanon, Direttore scientifico di Motore Sanità

Dottor Claudio Zanon, Direttore scientifico di Motore Sanità

(AGR) Pollenzo, 15 febbraio 2022 – “I farmaci antivirali e gli anticorpi monoclonali sono importanti per limitare i danni da pandemia Covid e l’ospedalizzazione dei pazienti”, spiega il Dottor Claudio Zanon, Direttore scientifico di Motore Sanità, aprendo i lavori della tavola: “Precocità nel trattamento virale per limitare gli effetti della pandemia COVID” della prima giornata della Winter School 2022 di Pollenzo, dal titolo ‘Oltre la logica dei silos per un’offerta integrata di salute’, organizzata da Motore Sanità, in collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Un evento di alto profilo in ambito sanitario, promosso e divulgato da Mondosanità e da Dentro la Salute,. 

“Il problema è che questi farmaci devono essere dati il prima possibile, entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Tutto questo non è possibile perché la burocrazia ha tempi molto lunghi e, di fatto, ne limita il loro uso, ben al di sotto delle mille somministrazioni giornaliere previste all’inizio”.

 
Spesse volte, infatti, il tampone arriva dopo le 24 ore e, in caso di positività, l’USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) o comunque il Medico di medicina generale (MMG), dovrebbe inquadrare il paziente e chiedere allo specialista infettivologo di inviarlo per poter effettuare queste terapie, per la maggior parte somministrate in ospedale.

“La soluzione sarebbe quella di affidarle ai Medici di medicina generale, con l’eventuale teleconsulenza dello specialista, per abbreviare i tempi e somministrarli secondo protocollo” conclude Zanon.

Sito internet: www.motoresanita.it

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE