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CASE DEGLI ENTI E CARTOLARIZZAZIONE

print15 luglio 2003 06:35
(AGR)
Il Municipio Roma XVI, presieduto da Fabio Bellini, fa appello al Governo e al Parlamento affinché, nel processo di dismissione delle case degli enti previdenziali, siano tutelati i locatari, in particolare quelli appartenenti alle fasce sociali più deboli, come gli anziani e i disabili, e chiede al Presidente della Regione Lazio e al Sindaco del Comune di Roma l’istituzione di un tavolo di confronto con i sindacati degli inquilini e i rappresentanti degli enti pubblici e privatizzati e delle grandi proprietà immobiliari, al fine di verificare la possibilità di percorrere strade concordate che possano ridurre le tensioni sociali.

Il Municipio Roma XVI è il più coinvolto a Roma tanto nel processo di vendita degli appartamenti degli enti previdenziali, quanto nella questione dell’aumento dei canoni d’affitto delle case delle grandi proprietà immobiliari. Sono 2.500 gli appartamenti interessati, situati nei quartieri Monteverde e Bravetta.

“E' evidente che il Municipio non ha grande possibilità d'intervento, a riguardo. Si tratta però di un tema molto sentito fra i cittadini, che vivono l'emergenza abitativa con grande preoccupazione -afferma il Presidente Fabio Bellini -. Cartolarizzazione e aumenti degli affitti sono due fenomeni diversi, entrati però quasi contemporaneamente in fase di collasso. Per questo motivo abbiamo organizzato una seduta aperta del Consiglio, che si è svolta nel liceo scientifico Morgagni, per presentare ai cittadini i problemi e per raccogliere la loro voce”.

Al termine dell’incontro, al quale hanno partecipato circa 400 persone, tra cui i parlamentari Loredana De Petris e Walter Tocci, i consiglieri regionali Salvatore Bonadonna e Biagio Minnucci, il delegato del sindaco per i problemi della casa, Nicola Galloro, e il consigliere comunale Sergio Marchi, è stato votato dalla maggioranza di centro-sinistra del Municipio un ordine del giorno che, in sintesi, chiede al Governo e al Parlamento:
  • Il ripristino dei prezzi di vendita previsti dalla precedente normativa, limitando gli incrementi al livello del tasso programmato di inflazione e uno sconto sul prezzo di vendita nel caso di adesione da parte dei locatari che acquistano con mandato collettivo e che rappresentino almeno il 50 per cento;
  • per gli anziani e i disabili, la garanzia della permanenza a vita nell’alloggio attraverso la cessione dell’usufrutto mediante il pagamento di un canone pari all’affitto attuale con rivalutazione Istat;
  • il differimento al 30 settembre 2003 dell’invio delle lettere per l’esercizio del diritto di prelazione da parte dei conduttori;
  • la possibilità per Regioni, Comuni e altri soggetti pubblici territoriali di esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto degli immobili non opzionati dagli inquilini;
  • un contenimento dei prezzi di vendita degli immobili adibiti ad uso non residenziale entro i valori di mercato diminuiti del 35 per cento, così come il decreto Tremonti riconosce ai grandi gruppi e di prevedere esclusivamente l’applicazione dei canoni calmierati, già previsti dalla legge, accompagnati da incentivi fiscali, per gli affitti delle grandi proprietà immobiliari e degli enti privatizzati.


Roma, 12 luglio 2003

Ufficio stampa: 347.2434558

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