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Veneto, parte in anticipo la stagione irrigua, Salvini e Zaia inaugurano il rifacimento del canale Leb

Mercoledì 8 Marzo a Belfiore, nel veronese, inaugurato il rifacimento di oltre 4 chilometri del canale L.E.B.  che preleva acqua dal fiume Adige a servizio di 350 mila ettarei. I lavori dal costo di circa 20 milioni di euro, sono la prima  grande opera irrigua, realizzata con fondi del P.N.R.R..

printDi :: 07 marzo 2023 18:03
canale LEB panoramica foto del Consorzio CER

canale LEB panoramica foto del Consorzio CER

(AGR) È la tracimazione controllata dall’invaso di Ridracoli ad aver dato benaugurante avvio ad una stagione irrigua altresì quantomai incerta in ampie zone del Paese.

“Va innanzitutto precisato che quanto avviene al grande bacino romagnolo è l’auspicabile funzione, cui dovrebbero rispondere anche i serbatoi previsti dal  Piano Laghetti presentato con Coldiretti, cioè creare riserva idrica per i momenti di bisogno – afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Le conseguenze della crisi climatica stanno alterando i cicli colturali, evidenziando maggiori esigenze irrigue per mantenere la qualità del made in Italy agroalimentare e puntare ad una maggiore sovranità alimentare.”

 
“Di fronte allo sfioramento delle acque da Ridracoli, così come da alcuni bacini del Mezzogiorno, la riflessione da fare è se l’acqua in eccesso, pur nel rispetto delle esigenze ecosistemiche dei fondivalle, non sarebbe più opportuno deviarla con adeguate infrastrutture verso zone in difficoltà, invece, di farla terminare in mare. La Sardegna è un esempio virtuoso da prendere ad esempio” aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Al proposito, (domani) mercoledì 8 Marzo, il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini ed il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, inaugureranno a Belfiore, nel veronese, il rifacimento di oltre 4 chilometri del canale L.E.B. - Lessinio Euganeo Berico, che preleva acqua dal fiume Adige a servizio di un territorio di quasi 350.000 ettari in un centinaio di comuni tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. I lavori, costati circa 20 milioni di euro, sono la prima  grande opera irrigua, realizzata con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.). 

Intanto, l’avvio del pompaggio dal fiume Po all’impianto Palantone, per l’invaso dell’Attenuatore del fiume Reno, ha ufficialmente sancito l’inizio della stagione irrigua per il Canale Emiliano Romagnolo.

Il C.E.R. (Canale Emiliano Romagnolo) è una delle più importanti opere idrauliche italiane, che assicura l’approvvigionamento idrico alle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, un’area tra le più produttive a livello internazionale sotto il profilo industriale ed agricolo; il territorio interessato dal sistema C.E.R. ha una superficie di 336.000 ettari, di cui 227.000 costituiti da superficie agraria (ha. 158.000 sono attualmente irrigabili con opere di distribuzione canalizzate).

Le previsioni, però, non sembrano rosee: “I dati evidenziano come le altezze idrometriche del fiume Po, in corrispondenza dell’opera di presa, ricalchino similmente l’andamento osservato nel 2022, con una tendenza in lieve calo – conferma Raffaella Zucaro, Direttrice Generale del Consorzio C.E.R. – Questo potrebbe portare ad una situazione di criticità analoga a quella dello scorso anno, quando il livello del Grande Fiume toccò, proprio al Palantone, il nuovo minimo storico di 2 metri e 33 centimetri sul livello del mare.”

Dopo Palantone è prevista l’accensione delle pompe negli impianti Crevenzosa, Pieve di Cento e Savio; per il lungo tratto (circa 50 chilometri), che va dal torrente Sillaro al fiume Savio, il canale risulta invece già invasato, grazie agli apporti idrici invernali dei torrenti Santerno e Senio.

“Una notizia che, almeno in parte, ci conforta – sottolinea Nicola Dalmonte, Presidente del Consorzio  C.E.R. – L’anno scorso siamo riusciti a fornire l'acqua all’agricoltura anche in drastiche condizioni di severità idrica, effettuando manovre di presa soltanto con due delle quattro pompe idrovore di Palantone.”

Al contempo, l’ente consortile prosegue, nel polo tecnico-scientifico di Acqua Campus, la ricerca di nuove e più efficienti soluzioni per l’irrigazione come i progetti SUPERIRRI e PRATISMART o l’implementazione di servizi quali IRRINET e IRRIFRAME.

foto da comunicato stampa

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