Giornata mondiale dell'acqua, geologi: è necessario utilizzare le risorse del PNRR
Valorizzare l’acqua è il tema scelto quest’anno per la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), che si celebra il 22 marzo
Arcangelo Francesco Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi
(AGR) “L'acqua è una risorsa primaria e una fonte insostituibile di vita, pertanto, il suo utilizzo è un diritto che deve essere garantito a tutti gli esseri umani” afferma Arcangelo Francesco Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi che evidenzia una criticità: “Sebbene l’Italia sia un territorio potenzialmente ricco d'acqua, la sua disponibilità non coincide con l’effettivo uso da parte della popolazione a causa della natura irregolare dei deflussi e delle carenze del sistema infrastrutturale esistente”.
All’acqua è dedicata la linea d’intervento M2C4 “Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica” che fa parte della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Sull’argomento, il CNG ha evidenziato, con osservazioni strutturate, la necessità di garantire una corretta gestione delle risorse idriche presentando un documento alla Commissione VIII (Ambiente) della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. “Le riforme e gli investimenti previsti per la tutela della risorsa idrica – spiega il Presidente CNG - riguardano principalmente il riordino, lo snellimento e la ottimizzazione del quadro normativo attuativo legato al piano nazionale degli interventi nel settore idrico e al rafforzamento del modello di governance dei consorzi di bonifica”. Tra gli obiettivi previsti nella “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, c’è quello di potenziare, con riforme ed investimenti, il servizio idrico integrato attraverso l’ammodernamento e l’efficienza delle reti di distribuzione idrica e la misurazione ed il controllo di flussi, pressioni e parametri di qualità. “Nel PNRR sono previsti interventi nel settore della depurazione e delle reti fognarie per rendere più efficace la depurazione delle acque reflue migliorando, quindi, lo stato di salute delle acque marino costiere ed interne” sottolinea Violo che spiega come questi interventi siano necessari, ma rileva la carenza di interventi di carattere non strutturale. ”È necessario implementare le risorse sui monitoraggi dei corpi idrici, essenziali per mettere in atto i bilanci idrologici – continua - che possano cogliere l’estrema variabilità delle precipitazioni causate dagli effetti dei cambiamenti climatici. Andrebbero, poi, aggiornate e implementate le banche dati esistenti con le conoscenze idrologiche ed idrogeologiche insieme ai piani di monitoraggio continui dei corpi idrici”.