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Domenico Barbaja: dal caffè dei Virtuosi alla Scala di Napoli, l'inventore della Barbajada che rivoluzionò la musica italiana

Dalla periferia milanese ai fasti del Teatro San Carlo, la storia sorprendente di Domenico Barbaja, inventore della Barbajada e geniale impresario teatrale che portò Rossini, Donizetti e Bellini alla ribalta europea

printDi :: 19 aprile 2025 20:05
Barbajada, oggi, Mocaccino

Barbajada, oggi, Mocaccino

(AGR) Domenico Barbaja: l'inventore della Barbajada che conquistò La Scala e il San Carlo

Nato nella periferia di Milano da una famiglia povera, Domenico Barbaja è una figura straordinaria e spesso dimenticata della storia italiana. La sua carriera inizia umilmente come garzone al Caffè dei Virtuosi, adiacente al celebre Teatro La Scala, ma il suo ingegno non tarda a manifestarsi.

 
Proprio in quel locale crea una bevanda innovativa a base di caffè, panna e cioccolato, antesignana del moderno mocaccino, che prenderà il suo nome: la Barbajada. Il successo di questa dolce invenzione cambia la sua vita e lo proietta in un mondo di possibilità. Riconosciuto per il suo talento imprenditoriale, ottiene dal viceré francese la gestione e la legalizzazione del gioco d’azzardo a teatro, inclusa la prima introduzione in Italia della roulette, proprio nel Ridotto della Scala.

Il suo talento organizzativo e la sua visione lo conducono a Napoli, dove sotto l’egida di Gioacchino Murat, ottiene la direzione del Teatro San Carlo, il più prestigioso d’Europa. Qui avvia riforme pionieristiche: dalla modernizzazione della facciata del teatro alla fondazione della prima scuola di ballo reale in Europa, legata all’unificazione dei conservatori nel Real Collegio di Musica San Pietro a Majella.

Ma l’obiettivo principale del gioco d’azzardo per Barbaja è uno solo: finanziare la grande musica. Grazie al consiglio dell’editore Giovanni Ricordi, Barbaja chiama a Napoli un giovane Gioachino Rossini, che ospita nel suo sontuoso palazzo. Quando si accorge che il compositore si perde nei piaceri della città partenopea, lo costringe a lavorare... letteralmente chiudendolo a chiave in casa, dove Rossini scrive l'ouverture dell’Otello.

La fama di Barbaja cresce, e con lui arrivano al San Carlo artisti come Donizetti e Bellini, trasformando Napoli in una capitale musicale europea.

Oggi, la Barbajada è solo una dolce bevanda per molti. Ma dietro quella tazza di mocaccino si cela il genio di uno degli imprenditori più visionari del XIX secolo, il cui nome meriterebbe un posto ben più visibile nella nostra memoria storica.

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