Romanatura ed Anba, patto per la protezione e valorizzazione Agro romano
Maurizio Gubbiotti, presidente Romanatura: costruire insieme una cultura ecologica consapevole dei problemi globali ed ancorata alle risorse del territorio.Solo attraverso la reale partecipazione dei cittadini possiamo tutelare l’ambiente che abbiamo in custodia e costruire una cultura ecologica
Gino Cecilia Anba e Maurizio Gubbiotti Romanatura
(AGR) L’Agro romano rappresenta un patrimonio d’inestimabile valore paesaggistico, storico e naturalistico, con la molteplicità di specie che conserva fra zone umide, aree archeologiche, località storicamente legate all’agricoltura e all’allevamento: una vera e propria cintura verde intorno alla Capitale che permette ancora oggi, nonostante l’espansione edilizia, di mantenere gli equilibri ecologici e d’integrare l’ambiente urbano con quello rurale.
Per tutelare e valorizzare questa preziosa risorsa fortemente legata a Roma e alla sua identità, l’ente RomaNatura e l’associazione Anba (Associazione naturalistica per lo studio e la conservazione della biodiversità dell’Agro romano) hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa che punta ad unire le forze sul piano della ricerca, delle azioni di tutela e delle attività educative.
Il baricentro delle attività sarà innanzitutto la Riserva Naturale di Decima Malafede, dove l’associazione Anba organizza escursioni, contest fotografici, progetti di monitoraggio che coinvolgono la popolazione, anche nell’ottica della citizen science. Un progetto che, in soli due anni di vita, ha già portato molti frutti, come spiega Gino Cecilia, presidente di Anba: «La nostra associazione è un punto d’incontro fra persone con età e competenze diverse ma unite da una stessa passione, quella per la natura e il desiderio di difenderla delle attività antropiche che rischiano di danneggiarla in maniera irreparabile. Avere al nostro fianco RomaNatura ci sembra particolarmente significativo e di grande stimolo per la nostra attività di volontariato».
Proprio la Riserva di Decima Malafede, con i suoi 6.145 ettari compresi fra la via Pontina, il Grande raccordo anulare e il Comune di Pomezia, al cui interno si conservano le più grandi aree boschive dell’Agro romano, vale a dire una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo con oltre 800 specie vegetali censite, rappresenta la più estesa area protetta del sistema dei parchi gestito da RomaNatura. L’obiettivo, anche grazie alla collaborazione con Anba, è quello di valorizzare ulteriormente questo prezioso habitat e farne un presidio per la tutela dell’intera cornice storica e naturale della città.
In allegato le fotografie con Gino Cecilia (presidente di Anba) e Maurizio Gubbiotti (presidente di RomaNatura)