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Legambiente, analisi della qualità dell'aria, nel Lazio città sotto scacco dello smog

Dati Lazio da inizio 2024: Frosinone e Ceccano (FR) già fuorilegge con 38 e 44 giornate di superamenti dei valori massimi consentiti di PM10. Preoccupano anche le situazioni di Cassino, 28 superamenti, Colleferro 29 e di Roma con 13 superamenti alla centralina di Via Tiburtina.

printDi :: 22 aprile 2024 14:34
Traffico e smog foto Legambiente

Traffico e smog foto Legambiente

(AGR) Con un report speciale per la Giornata mondiale della Terra, Legambiente mette in fila i dati dei superamenti rispetto ai valori massimi consentiti di polveri sottili PM10 nell’aria, registrati dalle ARPA sul territorio nazionale.

Frosinone è uno degli 8 capoluoghi italiani ad aver già superato il limite massimo consentito di 35 giornate con valori oltre la soglia limite di 50 ug/m3 (microgrammi per metro cubo di aria): nel capoluogo ciociaro infatti sono già 38 le giornate di smog registrate da inizio 2024. Ancor peggio è il dato registrato alla centralina di Ceccano (FR) dove risultano addirittura già 44 i superamenti (gli stessi di Verona, peggior capoluogo italiano secondo il report nazionale). Situazioni preoccupanti anche a Colleferro (RM) con 29 superamenti e a Cassino (FR) con 28. A Roma la peggiore situazione continua ad essere quella della centralina di Via Tiburtina dove si sono raggiunti già 13 superamenti.

 
“In occasione della giornata mondiale della Terra, registriamo dati che continuano a rappresentare un allarme per la qualità ambientale e della vita nei nostri territori - commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. A Frosinone e Ceccano, passando per Cassino e Colleferro, fino ad arrivare nella Capitale, non si può restare in apnea! Bisogna invece concretizzare tutte le politiche di miglioramento della qualità dell’aria possibili: mobilità sostenibile, cura del ferro, elettrificazione, ciclo-pedonalità, sviluppo del trasporto pubblico collettivo, ma anche grandi progetti di cura e rafforzamento del verde urbano e abbattimento degli agenti inquinanti provenienti dal riscaldamento domestico, dalla produzione energetica e dai comparti industriali e agricoli. I limiti imposti dalla normativa, peraltro, secondo le indicazioni che continuano ad arrivare dall’Europa e dalla comunità scientifica internazionale, si andranno a ridurre ulteriormente per il bene della salute collettiva; è fondamentale che il Lazio e le nostre città non arrivino impreparate all’attuazione dei nuovi limiti, per evitare procedure di infrazione che ovviamente peserebbero sulle tasche della collettività, e per migliorare la qualità della vita in tutto il territorio”.

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