La magia, i colori e l'avifauna del lago di Fogliano
I laghi del parco del Circeo hanno scarsa profondità e sono collegati al mare con canali artificiali che favoriscono il circolo dell’acqua salmastra. Sotto il profilo ambientale hanno grande importanza per la sosta degli uccelli migratori che ogni anno seguono la rotta tra l’Africa e l’Europa.
Lago di Fogliano una airone garzetta in volo
(AGR) Testo e foto di Gianni Loperfido
Il Fogliano è un piccolo lago costiero che insieme a quello dei Monaci, di Caprolace e Sabaudia detto anche di Paola, fa parte di un Comprensorio di Riserva Naturale di popolamento animale antropologico e di protezione, inserito nel Parco Nazionale del Circeo in Provincia di Latina.
I laghi del parco, hanno scarsa profondità e sono collegati al mare con canali artificiali che favoriscono il circolo dell’acqua salmastra. Sotto il profilo ambientale hanno grande importanza per la sosta degli uccelli migratori che ogni anno seguono la rotta tra l’Africa e l’Europa. Gli uccelli vi riposano trovando cibo e riparo e alcune specie decidono di fermarsi per la riproduzione e lo svernamento, come fanno i fenicotteri, i cigni reali e neri, i cavalieri d’Italia, gli ibis sacri, vari aironi tra cui il cenerino, le garzette e i guardabuoi che seguono gli allevamenti delle bufale allo stato semibrado nutrendosi anche dei parassiti presenti sul loro dorso. Sono state censite oltre 250 specie di uccelli acquatici e gli specchi d’acqua, in alcuni periodi, sono affollati da migliaia di anatre, folaghe, germani reali, cormorani, gabbiani, svassi e altri limicoli, sovrastati dal volo del Gheppio, dal Falco pellegrino e di palude.
Un discorso a parte riguarda i Gruccioni. Questi piccoli uccelli colorati sono soliti costruire il proprio nido in colonie e depositare le loro uova su terreni di arenaria poco accessibili ad altri animali predatori come bisce, volpi, faine. Il loro rito di ricerca dove scavare i cunicoli, anche di due metri, inizia con innumerevoli voli nuziali di qualche settimana per la scelta del partner, poi, a coppia formata, il compito di provvedere alla deposizione delle uova e al controllo dell’incubazione. La presenza dei numerosi gruccioni si nota per il loro particolare verso profondo e per i voli spasmodici che formano mentre si radunano sui cavi e sui rami degli alberi e dove ogni piccolo insetto è predato tanto che qualche contadino, nelle loro vicinanze, si è visto distruggere arnie e interi allevamenti di api. I gruccioni ritornano sempre nello stesso luogo di nascita per riprodursi.
Ma anche il Martin pescatore è uno dei più piccoli uccelli tanto amati dai fotografi per il suo aspetto variopinto. Ha un corpo tozzo e rotondo con corta coda e grossa testa e un grande becco appuntito e le parti dorsali hanno piume azzurre dai riflessi metallici e il ventre arancione. Si sposta in volo basso rettilineo a 50cm dall’acqua lungo i corsi di fiumi, di laghi e stagni limpidi d’acqua dolce. Molto difficile da ritrarre si riconosce se maschio per il becco completamente nero, mentre se femmina ha il sotto del becco arancione. Un uccellino di circa 50 grammi di peso che si nutre soprattutto di pesciolini o altri piccoli animali acquatici che cattura tuffandosi appostato da qualche rovo o da un volo stazionario detto "spirito santo". È piuttosto solitario e abitudinario poiché tende a utilizzare sempre gli stessi punti di caccia.
Dai capanni di avvistamento non solo uccelli ma anche una fauna ricca di animali quali le testuggini lacustri, le nutrie, le volpi, le bisce acquatiche oltre ai vari pesci come spigole, cefali e anguille. Nel borgo di Fogliano, sede del Reparto Carabinieri Biodiversità, si potrà visitare una mostra ornitologica di animali imbalsamati e lo storico Giardino botanico dei Caetani alla scoperta di una varietà di specie esotiche in un immaginario “viaggio botanico” intorno al mondo. Una zona, purtroppo, colpita periodicamente dai tornado e dalle trombe d’aria che negli anni hanno distrutto numerosi alberi durante le perturbazioni di stagione, snaturando il paesaggio e distruggendo filari di pini, secolari sulle strade. Subito dopo la Bonifica Pontina del 1934 un violento vento si abbatté su tutto il territorio, privo delle numerose piante secolari per far posto ad estesi campi di coltivazione, che portò molti danni alle coltivazioni e ai poderi dei coloni appena insediati.
Alle spalle del Comprensorio Cicerchia Fogliano si estende la Foresta Demaniale del Circeo di circa 3260 ettari, ciò che resta dell’antica Selva di Terracina, un tempo e prima della Bonifica Pontina, molto più ampia e paludosa con circa 35.000 ettari. Il territorio dell’Agro Pontino, con il mare e la duna costiera prospiciente, si allunga sotto la catena dei Monti Lepini e dal promontorio del Circeo si spinge per una trentina di chilometri fino alla medievale Torre Astura, ai confini romani di Nettuno e di Anzio.