Concessioni balneari, pronti i ricorsi, Ostia rischia di restare senza spiagge
(AGR) Da Forza Italia il sostegno alle imprese balneari. Lo stato maggiore degli azzurri, guidato dal senatore Maurizio Gasparri e dall’on.le Paolo Barelli si è incontrato oggi pomeriggio nella sala riunioni dello stabilimento Venezia con una delegazione dei balneari. L’incontro era stato richiesto dalle associazione dei balneari ed è stato organizzato dal circolo di Forza Italia di Ostia, guidato da Renzo Pallotta. Nel corso dell’incontro si è cercato di delineare una strategia, in realtà, si tratta di una situazione complessa che potrebbe portare ad un impasse nella prossima stagione balneare con grave danno per la città di Roma e la regione Lazio.
Di sicuro, nonostante arrivi da più parti l’invito per la sindaca di Roma di ritirare il bando, è palese che la Raggi e la sua Giunta non ritireranno mai il bando e si andrà allo scontro finale. Il prossimo 4 gennaio, nel frattempo, i balneari presenteranno i ricorsi al TAR, preparati dall’avvocato Antonio Catricalà, a cui farà seguito, con ogni probabilità la sospensione del provvedimento.
Intanto si cerca di capire quale potrebbe essere la posizione di Zingaretti. La Califano (Pd regione Lazio) ha invitato chiaramente la sindaca di Roma a ritirare il bando che potrebbe provocare la “desertificazione” degli arenili. L’idea è che dietro al bando ci sia molto di più, quello di smontare in sostanza la proroga al 2033, attraverso un prolungamento annuale delle concessioni fino ad un massimo di tre ed almeno fino all’approvazione del PUA, per poi procedere davvero al bando.
E’ chiaro che la “partita” andrà giocata tutta a livello parlamentare, ma Ostia rischia di pagare un caro prezzo. Gasparri e Barelli si sono detti pronti a sostenere in Parlamento le ragioni dei balneari ma tutto rischia davvero di restare sospeso fino all’approvazione del PUA. “I balneari sono l’unica categoria imprenditoriale del litorale romano – ricorda Renzo Pallotta, coordinatore degli azzurri nel X Municipio – non possiamo rischiare di vedere le nostre spiagge abbandonate al degrado ed impraticabili. Se il Tar non dovesse dar ragione ai ricorrenti, rischiamo davvero una sorta di desertificazione delle nostre spiagge”