Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

SEI GIA' REGISTRATO? EFFETTUA ADESSO IL LOGIN.



ricordami per 365 giorni

HAI DIMENTICATO LA PASSWORD? CLICCA QUI

NON SEI ANCORA REGISTRATO ? CLICCA QUI E REGISTRATI !

Fiumicino, il sindaco Montino ricorda Tina Costa

print20 marzo 2019 17:34
Fiumicino, il sindaco Montino ricorda Tina Costa
(AGR) "L'ultima volta che ho visto Tina Costa è stata, credo, anche la sua ultima uscita pubblica: lo scorso 30 gennaio. Sapevamo che non stava molto bene, ma ha risposto immediatamente al mio invito per averla con noi, in Comune, all'inaugurazione della mostra "Rosa Cenere" che racconta la tragedia dell'omocausto, ovvero delle vittime omosessuali del regime nazista.Sapeva che ci sarebbero stati i ragazzi e le ragazze delle scuole e per lei parlare a loro era importantissimo.Tina è arrivata prima di tutti, accompagnata dal figlio e della nuora. Si è seduta nell'aula del consiglio comunale, per non stare al freddo, e lì ha aspettato pazientemente che l'inaugurazione iniziasse.

"Dov'è la ragazza?" ho chiesto appena sceso. Lei si è alzata e ci siamo abbracciati, come sempre.Poi sono arrivati i ragazzi, l'assessore Calicchio, i delegati Farruggio e De Nitto, il presidente del Cassero Branà e abbiamo iniziato. È stata lei a tagliare il nastro. Quando Branà ha iniziato la descrizione della mostra, le sue prime parole sono state: "Non avevano forse il diritto di diventare vecchi? Sono quelle cose che più ci pensi, più ti chiedi: ma possibile che l'essere umano debba essere capace di queste brutture?".Ammise, in quella circostanza, che "una responsabilità ce l'abbiamo anche noi", riferendosi al lungo silenzio che c'è stato attorno alle storie degli omosessuali vittime del nazismo. "Non abbiamo raccontato, quando dovevamo... Non raccontare, ma spiegare perché". Come amava fare, iniziò a ricordare alcuni episodi del periodo subito dopo la liberazione.

Tina era così: non si nascondeva e non negava anche alcuni errori commessi. È il comportamento di chi sa che gli errori ci danno l'occasione per rimediare e migliorare."Cari ragazzi, dovete sapere vedendo con i vostri occhi perché quelle povere persone, giovani, gay, portatori di handicap, ebrei, rom... Dobbiamo sapere chi sono le persone che sono finite in quei forni crematori" ha detto rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze e ricordando quando, lo scorso anno, partì con i loro coetanei per il viaggio della Memoria organizzato dal nostro assessorato alla Scuola. Tina, in realtà, conosceva bene i nostri ragazzi, perché veniva almeno due volte all’anno a Fiumicino ad incontrarli.

"Dovete prendere in mano le redini di questo paese - è stata la sua appassionata esortazione -. Abbiamo combattuto per la libertà, la democrazia, la pace, il lavoro. E la libertà non ce la può togliere nessuno".È rimasta con noi per tutta la mattina, ascoltando attentamente la spiegazione della mostra che il Cassero di Bologna ci ha prestato per il Progetto Memoria di quest'anno. Quando una delle ragazze è quasi svenuta, si è preoccupata che fosse per l'emozione di sentire i racconti delle vite di chi è morto nei campi di sterminio.Instancabile, nonostante non fosse più giovane e non stesse più molto bene. Per niente al mondo avrebbe rinunciato a quella ennesima occasione di incontro con i ragazzi perché sapeva che il testimone di quella storia, della liberazione e della conquista della democrazia, deve essere passato ai più giovani. Perché la lotta dei partigiani, le vite di chi non ce l'ha fatta e quelle di chi è stato deportato e ucciso nei campi dei regimi nazifascisti non fossero vane. E perché quella storia tremenda non si ripeta mai più.

Tina ci mancherà moltissimo per quello che rappresentava, per la sua forza, per la sua tenacia e per il suo senso profondo di libertà. Noi, nel nostro piccolo, speriamo di essere riusciti a trasmettere ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze quel senso profondo".

Esterino Montino

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE