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Ostia, la politica delle ripicche?

print15 ottobre 2018 16:13
Ostia, la politica delle ripicche?
(AGR) Ostia, questa è la politica delle ripicche? Una domanda che vorrebbe una risposta. Giovedì scorso le opposizioni hanno abbandonato l’aula e non partecipato alle votazioni del documento finale giudicando inutile lo svolgimento del Consiglio straordinario stesso sul tema delicato del viadotto dell’aeroporto e dei collegamenti tra Ostia e Fiumicino a rischio dinanzi all’ennesimo stop della circolazione. Venerdì era in programma una Commissione Trasparenza e Garanzia disertata, invece dalla maggioranza, la quale prima “sembrava” d’accordo, tanto che era stata regolarmente convocata, ed invece venerdì mattina ha scoperto che era inutile.

Sentite cosa ha scritto sull’argomento Antonio Di Giovanni, capogruppo M5S in Municipio: “E’ stato assurdo convocare una Commissione Trasparenza e Garanzia, che prevede, comunque, attraverso un gettone presenza ai consiglieri presenti, un esborso di soldi pubblici, soltanto per fare un resoconto dei lavori svolti e della documentazione pervenuta. Per questo, venerdì mattina, tutti i membri del Movimento 5 Stelle, facenti parte della commissione non si sono presentati, facendo cadere il numero legale per evitare uno spreco di soldi inutile”. Una motivazione che ci lascia sbigottiti, perché la domanda successiva è: chi e con quale metro giudica se una Commissione o Consiglio municipale sia utile? Nella sostanza, hanno una funzione Consultiva, per cui, se alle parole dobbiamo far seguire i fatti hanno un effetto assai limitato.

La risposta di Malara (FdI), presidente della Commissione che al “Faro on line” ha dichiarato: “Antonio Di Giovanni, ha giustificato l’assenza della maggioranza in Commissione Trasparenza per risparmiare il gettone presenza per un ordine del giorno sul nulla. Si tratta di un’accusa gravissima che restituisco al mittente, se fosse questo, infatti, il criterio non bisognerebbe convocare neppure il Consiglio, visto lo spessore della maggior parte dei documenti portati in aula dalla maggioranza. Rispondo che l’ordine del giorno era stato condiviso con gli altri membri della Commissione, maggioranza compresa, ed inviato già quattro giorni fa. Avevo anche anticipato in aula che in Commissione avremmo visionato dei documenti ed avremmo valutato insieme quale iter seguire. La maggioranza aveva naturalmente condiviso la scelta”.

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