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Etruria: due ex dipendenti a processo per truffa

print15 marzo 2018 17:55
Confconsumatori

Confconsumatori

(AGR) Il conto della giustizia arriva anche per i dipendenti della ex Banca Etruria di Grosseto. Oggi pomeriggio Confconsumatori Toscana e una consumatrice grossetana sono state ammesse come parti civili nel processo contro due dipendenti della banca imputati per truffa aggravata. Un segnale importante per l’associazione, che nel 2016 aveva inviato un esposto denuncia per segnalare il comportamento scorretto dei dipendenti della banca e che ora assiste 200 persone danneggiate.

Da sempre Confconsumatori lamentava che, abusando della fiducia dei risparmiatori, i dipendenti della ex Banca Etruria avessero indotto ad acquistare obbligazioni subordinate della Banca, talvolta addirittura (come nel caso di specie) facendo vendere precedenti obbligazioni garantite della Banca senior (garantite).

Un’anziana signora grossetana, pensionata all’epoca dei fatti nel 2013, aveva riposto la propria fiducia nei dipendenti della Banca, trovandosi poi per le mani i titoli azzerati. Ora, dopo che la donna aveva già intentato causa civile dinanzi al Tribunale nei confronti della Nuova Banca, la Procura della Repubblica di Arezzo, ha rinviato a giudizio d’ufficio i due dipendenti che avevano guidato e mal consigliato l’operazione, procurando così un ingiusto danno alla risparmiatrice ed un ingiusto profitto per la Banca. L’imputazione è quella di truffa aggravata.

All’udienza odierna dinanzi al Giudice Lama, della Sezione penale del Tribunale di Arezzo, la risparmiatrice si è costituita parte civile e, parimenti, è stata ammessa come parte civile anche Confconsumatori Toscana, che ha documentato anche un danno proprio, dovuto alle difficoltà di dover gestire e assistere oltre 200 risparmiatori toscani alle prese con le subordinate Etruria. Sia la risparmiatrice sia la Confconsumatori sono difesi dall’Avvocato Roberto Santi Laurini del foro di Grosseto.

A questo punto Confconsumatori auspica che la Procura di Arezzo proceda anche con ulteriori rinvii a giudizio per i 117 grossetani che, tramite l’associazione, hanno appositamente inviato nel 2016 un esposto denuncia.

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