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Roma e Lazio leader dell’esport agroalimentare

print18 novembre 2017 18:22
Roma e Lazio leader dell’esport agroalimentare


“La vera sfida è fare export in casa nostra. Roma è un bacino turistico enorme, con milioni di visitatori che ogni anno arrivano da tutto il mondo ed è innanzitutto a loro che dobbiamo saper vendere le nostre produzioni di qualità. Dobbiamo fare in modo che come souvenir mettano in valigia un vasetto delle nostre marmellate”.

Sara Paraluppi, direttore della Coldiretti del Lazio, traccia le linee della nuova strategia per incrementare l’export dei prodotti agroalimentari tipici di Roma e del Lazio che, nel primo semestre del 2017, hanno registrato una crescita del 15,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, superando di tre volte la media nazionale (5,8%).

Roma e Lazio leader dell’esport agroalimentare



Lo fa al mercato contadino del Circo Massimo, alla presentazione del progetto romeshire.eu sviluppato in collaborazione con la Camera di Commercio della capitale. “Per avvicinare i turisti alle nostre produzioni locali, a chilometro zero, abbiamo bisogno – dice Coldiretti Lazio – anche del sostegno dei ristoratori, che vorremmo fossero i nostri primi partner nella difesa e promozione dell’autentico Made in Italy prodotto dalle aziende agricole delle campagne romane e laziali. Sarebbe bello, ad esempio, se proponessero la vera pasta fresca al pomodoro, piuttosto che quella precotta da riscaldare nel microonde”.

L’export manager Francesca Bianconi ha evidenziato il valore crescente dei social media “che – ha detto – si confermano canali privilegiati per guidare i visitatori che arrivano a Roma nella

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scelta degli agriturismi che mettono in tavola le tipicità locali, promuovendo anche la conoscenza della storia e delle tradizioni del territorio”.

Per il resto, Coldiretti continua a sostenere, con attività di assistenza e consulenza, le aziende agricole che già operano sui mercati europei e extraUe. “I nostri prodotti destinati ai paesi non comunitari, in particolare Cina e Stati Uniti, devono arrivare perfetti ai controlli in dogana, dalle certificazioni sanitarie fino alle etichette. La tracciabilità – conclude Coldiretti Lazio – deve essere assoluta. Una sfida impegnativa, ma di certo non impossibile, per chi già oggi, ogni giorno, garantisce ai consumatori italiani prodotti di eccellenza e di elevatissima sicurezza alimentare”

 
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