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Parchi ed agricoltura, valore aggiunto reciproco

print29 marzo 2017 16:24
Parchi ed agricoltura,  valore aggiunto reciproco
(AGR) “Oggi i Parchi hanno di fronte oltre la conservazione e la salvaguardia della biodiversità anche altre sfide come il contribuire ad un rilancio dell'economia e dell'occupazione attraverso uno sviluppo sostenibile locale, e ad una migliore qualità della vita. E’ un’esigenza di prospettiva economica e sociale, oltre che di senso infatti, integrare la gestione del Sistema delle aree protette con la tutela della biodiversità e con la gestione dell’intero territorio, anche con la realizzazione e valorizzazione di una adeguata e coerente rete ecologica, in modo da cambiare paradigma generale mettendo al centro la salvaguardia del territorio.” Dichiara Maurizio Gubbiotti, Presidente dell’Ente regionale RomaNatura, che ha preso parte ieri alla Conferenza nazionale “Coltivare il futuro” tenutasi a Villa Mazzanti a Roma, promossa da Legambiente, Federparchi e RomaNatura nell’ambito del progetto europeo imPACt realizzato da Legambiente, una campagna d’informazione e comunicazione sui temi cardine della nuova PAC 2014-2020 che rispondono contestualmente alle misure di salvaguardia dell’ambiente e guardano agli obiettivi dell’Europa 2020: sicurezza alimentare, alimentazione di qualità, salvaguardia delle risorse naturali, mitigazione del clima.

“L’agricoltura oggi può rappresentare il più importante alleato per le attuali sfide ambientali e per lo sviluppo dell’economia verde. Una Nuova Agricoltura attenta ai processi naturali e alla complessità e specificità locale degli ecosistemi e capace di innovare, sperimentando nuove tecnologie e anche attingendo agli antichi saperi della cultura rurale. Il principale motore di questo cambiamento sono l’agricoltura biologica, con le sue molteplici varianti, come l’agricoltura biodinamica, e in genere le mille forme di agricoltura legate alle vocazioni dei territori, che operano per salvaguardare le risorse naturali e la biodiversità e sono aperte alla ricerca e all’innovazione. E’ questa l’agricoltura che può destare impegno professionale e passione nei giovani, riportandoli a questo antico mestiere. – prosegue Gubbiotti – Dobbiamo darci l'obiettivo che la green economy non rappresenti un tentativo di trovare un compromesso tra la tutela ambientale e il progresso economico ma la possibilità di ottenere sviluppo economico utilizzando, al contempo, in maniera più efficiente le risorse e riducendo gli impatti sull’ambiente. Unito alla creazione di condizioni di maggiore e migliore benessere per gli individui e le società. Va favorita e promossa un'agricoltura multifunzionale che in città vuol dire produzione di qualità, vendita diretta, fattorie didattiche e capacità di cura del verde.

Va incentivato il riuso dei casali abbandonati per servizi connessi, di agricoltura multifunzionale e sociale (agri-nidi, agriturismo, turismo rurale, ristorazione e degustazione prodotti tipici, attività sociali e riabilitative, attività di assistenza e accoglienza degli animali, fattorie didattiche per l’educazione ambientale al servizio delle scuole di Roma). Attivando pratiche agricole di diversa natura, dagli orti urbani alle aziende multifunzionali, dalle aziende pubbliche ai community gardens, in favore dell’autoproduzione, del risparmio energetico e della vendita diretta di prodotti agricoli di qualità, lasciando la massima autonomia locale di organizzazione ma supportando le infrastrutture di base.”

“Parchi e Agricoltura sono un valore aggiunto l’uno per l’altra – aggiunge Cristiana Avenali, Consigliera regionale del Lazio e promotrice della Legge regionale sulla filiera corta – i prodotti agricoli dei Parchi sono prodotti migliori, più sani e sostenibili, e proprio sulla direttiva della sostenibilità ho costruito la Legge regionale volta a promuovere i prodotti di qualità a filiera corta. I Parchi rappresentano il luogo per eccellenza di salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, ma sono anche un punto di riferimento per attività economiche sostenibili come quelle agricole e costituiscono un presidio di qualità.

legge sulla filiera corta è un tassello fondamentale che si aggiunge e completa la multifunzionalità agricola, e sostiene le produzioni tipiche, di qualità, biologiche, in particolare i piccoli e medi agricoltori avvicinando il prodotto alla tavola. Il progetto imPACt in questo senso è un importante esempio di comunicazione e sensibilizzazione che sposa anche il cambiamento avvenuto nelle abitudini dei consumatori, i quali oggi chiedono prodotti di qualità, sostenibili, sani ed etici. La mattinata di ieri ci ha consentito di toccare con mano i risultati di queste politiche, e anche nella Regione Lazio stiamo osservando l’attuazione concreta di questa idea, attuata con strategie politiche sostenibili.” Conclude Cristiana Avenali

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