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Fiumicino, in aeroporto a rischio 126 lavoratori delle puilizie

print13 marzo 2017 16:24
Fiumicino, in aeroporto a rischio 126 lavoratori delle puilizie
(AGR) “L'altro ieri, insieme al consigliere comunale Antonio Bonanni e al Delegato al lavoro del Comune di Fiumicino Piero Amati, ho incontrato i lavoratori della GH ACS, che fornisce, all’aeroporto, servizi di pulizia di bordo sugli aerei, in particolare per Alitalia”. Lo dichiara la vicesindaco e assessore alle Attività Produttive, Anna Maria Anselmi.

“Purtroppo –spiega la vicesindaco – ancora una volta ci arriva dal nostro scalo una richiesta di aiuto da parte di dipendenti a rischio licenziamento. In questo caso gli ‘eccedenti’, così come li definisce l’azienda, sarebbero 126 su una forza complessiva di 327 unità. La società ha comunicato che i tagli di personale sono dovuti alla riduzione della richiesta di servizi da parte di Alitalia che, dal 1° aprile, dovrebbe rinunciare al servizio di pulizie a bordo su aerei di corto e medio raggio. Queste motivazioni sono contestate dagli operai sia perché il piano Alitalia non è ancora stato reso noto, sia perché i lavoratori interessati avrebbero orario full time o part time all’ottanta per cento con i livelli di inquadramento più alti. All’aeroporto è una storia che si ripete. Oggi sono loro, ieri erano altri. L’altro ieri altri ancora. Occorrono tutele maggiori nei confronti di lavoratori che con passione operano all’interno dello scalo”.

“Sono anni –afferma il consigliere comunale Antonio Bonanni – che chiediamo la costituzione di un bacino per i lavoratori aeroportuali rimasti senza occupazione. E’ l’unica soluzione per poter far fronte a queste situazioni e poterli reimpiegare nel modo più veloce possibile”.

“Invito le organizzazioni sindacali –dichiara il Delegato al Lavoro Piero Amati - a trovare una soluzione alla situazione che sta investendo i lavoratori della GH, responsabilizzando sia l’azienda stessa che il gestore aeroportuale al fine di salvare tantissimi posti di lavoro. Siamo preoccupati riguardo il piano industriale di Alitalia in quanto le ricadute ci saranno anche sulle altre aziende dell’indotto”.

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